Origini del problema

Origini del problema

Il PCB, miscela di sostanze di sintesi nota in Italia con i nomi commerciali di Apirolio o Askarel, è stato largamente utilizzato in tutto il mondo per circa 50 anni come isolante nei trasformatori e in altri apparati elettrici (1927, prima applicazione industriale Swan USA).

All’atto della sua prima comparsa sul mercato, rappresentò infatti una valida alternativa agli oli minerali, essendo stato definito come una sostanza ininfiammabile.
La mancanza di preliminari ed attendibili studi ne hanno permesso impieghi su vastissima scala industriale, fino a quando gli eventi drammatici degli anni ’70 – ’80 ne hanno determinato la “messa al bando” (vd immagine sotto).

Studi accurati, condotti pressoché ovunque, dimostrarono infatti che il PCB era dotato di una straordinaria bioresistenza in grado di provocare pericolosi effetti cumulativi sugli organismi viventi e, cosa ancor più grave, che il PCB poteva dar luogo a pericolose degradazioni ( PCDD-diossine e PCDF-furani) se sottoposto a termossidazione incontrollata (punti caldi >300 °C, scoppi e/o incendi).

Il 10 aprile 2013 lo IARC*, l’organismo internazionale per le ricerche sul cancro che fa parte delle Nazioni Unite, ha modificato la classificazione dell’agente PCB, passando dal Gruppo 2A al Gruppo 1. Ciò significa che il PCB, che prima del 10 aprile 2013 era considerato “ probabile cancerogeno”, oggi è inserito fra gli agenti “ cancerogeni per gli esseri umani”.

Cause della contaminazione da PCB

Origini del problema

  • Fabbricazione (dall'origine)
  • Rabbocchi
  • Trattamenti dell'olio (cross contamination)
  • Operazioni di manutenzione (cisterne)
  • Rilascio di materiali impregnati
  • Riciclaggio di materiali
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