Prosegue la sfida che Sea Marconi ha accolto con entusiasmo dal Giappone: determinare in laboratorio le concentrazioni di  PCB fino a 0,5 mg/Kg  come richiesto dal mercato giapponese (in Europa il limite è 25/50 mg/Kg). Il progetto include poi un secondo obiettivo ancor più complesso, cioè scendere a 0,5 mg/Kg come risultato del processo di dealogenazione degli oli e dei trasformatori, si noti che attualmente il valore di PCB richiesto dai clienti in Europa dopo un intervento di dealogenazione è tipicamente PCB < 20 mg/Kg, talvolta PCB < 10 mg/Kg.

Facciamo un passo indietro.

Le tappe chiave del progetto sono state nel  febbraio 2011  la visita in Sea Marconi di una delegazione di esperti giapponesi e poi nel  maggio 2012 , a Tokio, il workshop dove Sea Marconi ha illustrato le sue soluzione per la gestione e la decontaminazione dei trasformatori con oli isolanti contaminati da PCB. Quell’evento ha di fatto dato inizio ad un’intensa attività di ricerca in laboratorio, poiché passare da 2 mg/Kg a 0,2 mg/Kg come limite di rilevabilità dei PCB sembrava un obiettivo davvero sfidante. 
Primo  obiettivo raggiunto!!! Qualche mese dopo il workshop di Tokio la ricerca Sea Marconi ha sviluppato un apposito metodo interno riuscendo a determinare il valore  0,2 mg/Kg di PCB.

 

Come dicevo l’obiettivo da raggiungere è duplice, una volta determinata la soglia di PCB richiesta dal Giappone (0,5 mg/Kg), quella stessa soglia deve diventare l’obiettivo per le attività di decontaminazione degli oli contenuti nei trasformatori elettrici. Il successo definitivo è vicino, in Svezia Sea Marconi è riuscita ad ottenere un valore di  PCB straordinario: 0,37  mg/Kg.

 

Adesso occorre sviluppare una soluzione tecnologica integrata che risponda in toto al severo mercato giapponese, ciò significa implementare al consolidato servizio CDP Process by Sea Marconi nuove procedure, metodi e tecniche per adattarlo al nuovo target. Recentemente, nel corso dell’ultimo meeting di tre giorni tenutosi ad inizio marzo 2014, un’intera giornata è stata dedicata proprio alla visita di un cantiere dove uomini e mezzi Sea Marconi erano impegnati in un’attività di decontaminazione di un trasformatore. Il resto della permanenza della delegazione è stato dedicato ad analizzare gli scenari di business per l’introduzione dei servizi Sea Marconi in Giappone, che è sempre più vicino.

 

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